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lunedì 29 novembre 2010

Espulsione di comunitari? La Prefettura: "Possibile se i comportamenti incidono pesantemente sulla pacifica convivenza"

24/11/2010 - Parma

Il provvedimento di allontanamento di un cittadino comunitario «potrà trovare applicazione concreta in casi conclamati in cui la mancata integrazione nel tessuto socio-economico e le modalità comportamentali del potenziale destinatario del provvedimento incidano in modo pesantemente negativo sui livelli di vivibilità e pacifica convivenza della comunità locale». Quindi, non solo la mancata iscrizione all’anagrafe.

Così la Prefettura di Parma - riferisce un comunicato - ha risposto al sindaco Pietro Vignali, che nelle scorse settimane aveva chiesto al prefetto Luigi Viana di «applicare la direttiva europea per l’allontanamento dei comunitari che soggiornano in città per più di tre mesi senza essere iscritti all’anagrafe», con lo scopo di «assicurare quanto più è possibile il livello di vivibilità della nostra comunità».
Vignali chiedeva di seguire l’esempio di Torino, che da inizio anno a fine ottobre ha allontanato 46 stranieri in base ad una direttiva comunitaria sul diritto di soggiorno.

«Dopo un esame del dato normativo», il prefetto «ha confermato che, a fronte di una segnalazione motivata del sindaco del luogo di dimora del cittadino straniero comunitario, la Prefettura adotterà il provvedimento previsto dall’art.21 del decreto legislativo 30/2007 sulla base di un’istruttoria che (in virtù di quanto stabilito dallo stesso articolo) si fonderà non solo sulla mancata iscrizione all’anagrafe ma sulla ricorrenza di tutta una serie di condizioni, quali la durata del soggiorno, l’età, la salute, l’integrazione sociale e culturale nonchè i legami del cittadino comunitario con il Paese di origine».

Fonte: Gazzetta di Parma

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