La comunità romena si incontra e si racconta attraverso storie quotidiane, punti di vista, fatti di cronaca, appuntamenti e novità, per non dimenticare le radici e per vivere meglio la distanza dal paese natale.
Informazioni utili per i romeni che vivono in Italia, per conoscere le opportunità che la realtà circostante offre e divenire cittadini attivi.

Comunitatea Românească în Italia

Locul unde comunitatea românească se regăsește zilnic în știri, noutăți, mărturii, informații și sfaturi, pentru a nu uita rădăcinile și a trăi mai bine departe de țara natală. Informații utile pentru românii care trăiesc în Italia, despre oportunitățile pe care le oferă realitatea din jur și pentru a deveni cetățeni activi.

Bun găsit pe site! Benvenuto!

Comentează articolele publicate! Commenta gli articoli pubblicati!

lunedì 29 novembre 2010

L'Aids spiegato ai ragazzini della San Salvario multietnica

METROPOLI

Al via nel quartiere più colorato di Torino un progetto educativo di sensibilizzazione dell'associazione Asai. E gli adolescenti votano i manifesti più belli del mondo. "Ai nostri tempi ci hanno bombardati di notizie sull'Hiv ma oggi se ne sa poco. I profilattici? Per i giovanissimi sono troppo cari"
di VERA SCHIAVAZZI

Come si dice "profilattico" in romeno? Che cosa pensano (e che cosa sanno) ragazzi e ragazze di origine marocchina nati a Torino sull'Aids? E qual è la percezione che di questa malattia ha un giovane senegalese?
Da queste domande sono partiti gli educatori e i volontari dell'Asai, l'Associazione di animazione interculturale attiva da tempo in San Salvario (e ora anche in via Gené) per il primo dei momenti di sensibilizzazione in programma quest'anno per gli adolescenti, italiani e stranieri, che frequentano le attività (anche al Ctp Parini e in corso Taranto, dove sono nati doposcuola e gruppi di madri). L'approdo finale sarà, dal 30 novembre, in una serie di piccole mostre (la prima in via Gené 12) basate su manifesti che in tutto il mondo hanno informato sulla malattia e che gli stessi ragazzi hanno scelto e indicato come quelli più efficaci. Lo slogan? "Fai la cosa giusta", debitamente tradotto in 8 lingue.

"Abbiamo scoperto molte cose che non sapevamo o davamo per scontate - spiega Paola Cereda, psicologa dell'Asai - La maggior parte di noi era adolescente negli anni Ottanta ed è stata letteralmente bombardata dall'allarme e dalle campagne sull'Aids. Molti degli adolescenti di oggi invece non ne sanno nulla, anzi, qualcuno è addirittura convinto che questa malattia non esista. Poi, però, arrivano la curiosità e l'attenzione".
Non è facile parlare contemporaneamente a chi arriva da culture e tradizioni diverse, ma è proprio questa la filosofia di base di Asai. "Dall'uso delle immagini e del linguaggio pubblicitario siamo arrivati a un linguaggio condiviso - spiega ancora Cereda - che ha coinvolto una trentina di ragazzi in ciascuno dei quattro centri. E, in questo anno scolastico, rifaremo lo stesso percorso anche per parlare di sessualità e di uso e abuso di stupefacenti".

L'uso del profilattico, uno dei problemi affrontati in queste settimane, ha fatto emergere altre sorprese: "Le ragazze sembrano più consapevoli e attente dei loro coetanei, che invece conservano ancora il pregiudizio secondo il quale usare il preservativo rende i rapporti meno intensi e piacevoli. Ma, soprattutto, tutti si lamentano che questo sistema di prevenzione è troppo caro per le tasche di un adolescente".
Il 30 novembre, dalle 16,30 in poi, l'inaugurazione della mostra sarà accompagnata dalla testimonianza di un ragazzo sieropositivo, da momenti di giocoleria dedicati al tema e da un rap finale, tentativo di mettere in musica il problema ideato e realizzato dai giovani partecipanti. Poi, la mostra resterà aperta fino al 10 dicembre. Via Gené è, anche, la sede di Cantiere Sos, Scuola oltre la Scuola, dove un'associazione di giovani offre doposcuola per le elementari e le medie, corsi di italiano per minori e adulti e laboratori di vario genere (teatro, danza, sport, giocoleria), mentre le mamme che si ritrovano nella stessa sede insegnano cucito a tutte le interessate.

Cantiere Sos è aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19; il sabato dalle 9.30 alle 12.30 e cerca nuovi volontari: l'appuntamento è per il 15 dicembre alle 20, sempre in via Gené, per una serata di festa e di conoscenza reciproca. Ma si possono chiedere informazioni anche scrivendo a cantieresos@gmail.com
(24 novembre 2010)

Fonte: La Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento