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mercoledì 10 novembre 2010

Furto a casa di Haiducii, star di Dragostea. "Vi prego, ridatemi l'anello di mia madre"

08 novembre 2010
Autor: Angelo Alfonso Centrone

L'artista rumena era appena rientrata da Venezia
«Come Simona Ventura vittima di un blitz in camera»

BARI - Furto nella casa di Giovinazzo della cantante rumena Haiducii (al secolo Paula Mitrache), famosa per il tormentone Dragostea Din Tei. L’artista era appena rientrata da Venezia dove aveva partecipato ad un convegno sul tema dell’egualitarismo nell’Europa Unita, essendo impegnata da anni in prima persona nella lotta per l’integrazione degli immigrati. Più che un furto è stato un saccheggio, che non ha risparmiato neppure i beni dotati di semplice valore affettivo. L’abitazione era nel caos più totale.

LA RABBIA - E’ una vera violenza morale oltre che materiale» ha dichiarato la cantante. «Al di là del gravissimo danno economico, quello che più risulta devastante è il fatto di sentire la propria vita e la propria intimità violate. E’ una sensazione terribile che non ha nulla a che vedere con l’entità materiale di ciò che è stato portato via. Stare a quantificare il danno, in una circostanza come questa, sarebbe infatti offensivo per tutti coloro che, meno privilegiati di me, hanno tuttavia subito lo stesso tipo di aggressione e vissuto le stesse emozioni negative. Da cittadina straniera e anche italiana sono profondamente delusa, ma non mi lascerò abbattere: promuoverò con maggior vigore l’importanza dell’educazione nelle scuole e del diritto a un lavoro per tutti. Un evento come quello accadutomi è infatti sintomo di una barbarie che va combattuta con importanti segni di civiltà. Viceversa non potremmo dire di vivere realmente in condizioni di libertà. Appena una settimana fa avevo appreso del furto, per fortuna più lieve, subito da Simona Ventura, alla quale oggi, per ovvi motivi, mi sento ancor più vicina. Mi si consenta l’amara ironia, ma proporrei di contrassegnare le case saccheggiate con un bollino bianco con la scritta "Ha già dato".

LETTERA AI LADRI – Haiducii ha anche scritto una lettera ai ladri. «In tutta la mia vita – si legge nella missiva - avevo ricevuto un solo anello dai miei genitori e voi senza scrupoli lo avete preso perché era in mezzo a dei gioielli molto importanti e dalle grandi marche. Il mio anello certo farà una bruttissima fine, perché per voi quell’anello sicuramente non vale neanche una lira. Invece per me era tutto! In più cosa avete fatto? Non sapendo dove mettere i gioielli, perle diamanti, rolex, avete buttato la terra raccolta nel cimitero dove sono sepolti i miei genitori, per riempire il contenitore di ricchezze effimere. Che Dio vi perdoni!».

Fonte: Corriere del mezzogiorno

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