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martedì 8 febbraio 2011

Al via a Roma “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”


Roma - Una mostra eccezionale che porta per la prima volta in Italia un nucleo consistente di antichi tesori romeni. Si tratta di “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”, esposizione che resterà ai Mercati di Traiano di Roma fino al 3 aprile 2011. In essa sono presenti 140 preziosi ori provenienti da tesori, corredi tombali e arredi liturgici dal XVII secolo a.C. al VI d.C. Infatti, grazie alla presenza di ricche miniere d’oro già nel XVII secolo a.C., l’antica Romania fu caratterizzata da una produzione artistica di altissimo livello legata al prezioso metallo. Tra gli oggetti in mostra risaltano quelli prodotti dai Daci, la popolazione resa celebre dalla conquista dei Romani guidati dall’imperatore Traiano, all’inizio del II secolo d.C. La scelta dei reperti è quindi prestigiosa ed possiede un forte valore simbolico, considerando la presenza della Colonna di Traiano, innalzata a Roma proprio dopo la conquista della Dacia ed emblema di unione tra le due culture.

Patera in oro del V sec d.C.

I reperti presenti alla mostra coprono un arco cronologico molto ampio, che va dall’Età del Bronzo (XVII secolo a.C.) al periodo bizantino (V-VI secolo d.C.), così come sono varie le loro destinazioni d’uso. La maggior parte di questi preziosi oggetti provengono dal Tesoro Nazionale conservato nella Sala degli Ori del Museo Nazionale di Storia di Bucarest. Bellissima la collana di Hinova del XII secolo a.C., proveniente dal più ricco tesoro protostorico della Romania, oltre ai famosi bracciali spiraliformi di Sarmizegetusa (la capitale della Dacia conquistata da Traiano), realizzati nel II –I secolo a.C. Non meno interessanti sono l’elmo di Poiana-Coţofeneşti, splendido prodotto dell’arte traco-getica del IV secolo a.C., il rhyton d’argento dorato (un contenitore per liquidi che veniva utilizzato principalmente durante le cerimonie religiose), la raffinata patera, piatto ampio usato nei riti religiosi e la coppia di fibule (spille) del tesoro di Pietroasa del V secolo d.C. E’ importante evidenziare la presenza di 20 dei numerosi stateri d’oro rinvenuti nella capitale della Dacia, con il nome del re Koson scritto in lettere greche. Queste monete, datate alla metà del I secolo a.C., rappresentano l’unico caso in tutta la produzione numismatica dacica nel quale compare il nome dell’autorità emittente.
La mostra è promossa dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Romania, dall’Ambasciata di Romania a Roma, dal Ministero della Difesa Nazionale della Romania, dal Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest e dall’Accademia di Romania in Roma con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. L’esposizione è a cura di Ernest Oberländer-Târnoveanu, Direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest e di Lucrezia Ungaro, Responsabile del Museo dei Fori Imperiali nei Mercati di Traiano. C’è una novità: dal mese di febbraio saranno organizzati cinque incontri di approfondimento sui principali aspetti delle opere in mostra in collaborazione con l’Accademia di Romania in Roma e con il sostegno finanziario dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.

Tesoro di Hinova del XII sec a.C.

“Gli ori antichi della Romania” intende promuovere grandi eventi espositivi e culturali dedicati alla Romania, consentendo agli italiani di far conoscere le prestigiose origini del popolo romeno e facendo riscoprire le proprie tradizioni alle generazioni di romeni nati in Italia. Secondo l’ Assessore alle Politiche Culturali e della Comunicazione di Roma Capitale, Umberto Croppi, “Fare una mostra vuol dire portare qualcosa, dell’altro, o di altro. Ma richiede anche la capacità di saper avere e tenere nel modo migliore”. E i Mercati di Traiano, per l’occasione, esporranno nella Grande Aula le sei sculture in marmo dei Daci, provenienti dal Foro di Traiano e finora conservate nei depositi archeologici in attesa di essere presentate nella sezione del Museo dedicata all’ultimo dei Fori Imperiali.
Gli ori antichi non potrebbero avere una location migliore…è un’occasione da non perdere!
di Chiara Campanella
Foto:http://www.mercatiditraiano.it/
Fonte:Wake Up News

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