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venerdì 18 febbraio 2011

Spazio Schengen: l'Italia appoggera' le aspirazioni della Romania

Esteri

La Commissione tecnica del Sistema Schengen ha dato il via libera all'ingresso della Romania, bocciando invece la Bulgaria

Nella prima meta' del mese di maggio si terra' a Bucarest il secondo vertice intergovernativo italo-romeno

Bucarest - Nei giorni scorsi il Comitato dell’Unione europea per la valutazione tecnica dei criteri di adesione allo Spazio Schengen, riunitosi a Bruxelles, ha dato il via libera alle aspirazioni romene a far parte dello spazio senza confini che riunisce, per ora, ventidue Nazioni dell’Unione Europea oltre a Svizzera, Islanda e Norvegia. Semaforo rosso, invece, per ora per la Bulgaria che non è stata considerata ancora aver adempiuto a tutte le condizioni tecniche richieste. “ Sino a che anche la Bulgaria, fortemente in ritardo sugli adempimenti richiesti dalla Commissione Schengen, non avrà adempiuto a tutti i suoi doveri noi siamo condannati ad aspettare” ha ammesso uno sconsolato Ministro degli Esteri Teodor Baconschi che sull’ingresso della Romania nello spazio Schengen entro il 2011 ha giocato tutta la propria credibilità politica ma si è dovuto scontrare contro l’insormontabile, per ora, veto espresso inizialmente da Olanda, Francia e Germania cui ultimamente si è aggiunta la Finlandia, paesi secondo i cui governi l’ingresso di Bucarest nello spazio comune spalancherebbe le porte, considerata la proverbiale corruttela della Polizia di frontiera romena, a centinaia di migliaia di immigrati provenienti dallo spazio ex- sovietico e dalla Turchia.

Le infrastrutture di contrasto all’immigrazione clandestina impiantate alle frontiere terrestri, fluviali e marittime romene sono eccellenti, hanno osservato i membri della Commissione tecnica, ma certamente è un dato di fatto la complessità del confine che la Romania condivide con molti paesi extra- comunitari tra i più malmessi e derelitti del vecchio continente. La Romania è infatti, dopo la Finlandia che però confina con la sola Russia, la nazione che ha il maggior numero di chilometri di frontiera in comune con paesi terzi quali Moldovia, Ucraina e Serbia, nazioni ove le bande criminali che trafficano in esseri umani sono assai numerose e da cui proviene buona parte del numero di prostitute dirette ad occidente.

In questo quadro, però, un importante appoggio all’attuale governo romeno nel perseguimento dell’obbiettivo, ed in vista della riunione plenaria del Parlamento europeo che dovrebbe consegnare al Consiglio dei Capi di governo dell’area Schengen il proprio parere non vincolante, giunge dal governo italiano e, specificatamente, dalla Farnesina.

Durante la sua recente visita a Bucarest il Sottosegretario di Stato agli affari esteri Alfredo Mantica ha evidenziato come l’Italia creda che il soddisfacimento dei requisiti tecnici da parte di Bucarest sia bastevole per far si che la Romania meriti lo spazio comune. La linea di Mantica, politico del Pdl, è la stessa del titolare della Farnesina Franco Frattini, ha assicurato al Segretario romeno per gli affari esteri Bogdan Aurescu l’alto Ufficiale italiano. Nella prima metà del mese di maggio si terrà, poi, a Bucarest il secondo vertice inter- governativo italo- romeno alla presenza dei rispettivi Capi di Governo.

L’Italia, dopo i tre ultimi turbolenti anni di incomprensioni ed equivoci che hanno rafforzato il pregiudizio anti- romeno nella penisola, pare seriamente intenzionata a rafforzare la cooperazione economica con il paese danubiano facendo forza sul fatto che l’otto per cento del Pil romeno viene prodotto da società italiane che si sono stabilite tra Transilvania e Valacchia. Per quella data, probabilmente, la Romania non farà ancora parte del novero delle nazioni appartenenti allo spazio Schengen ma potrebbe già intravedere il suo obiettivo per poi raggiungerlo in autunno.

Sergio Bagnoli

Fonte: La Voce

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