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martedì 1 febbraio 2011

Madre rumena con bebè italiano deve pagare il conto per il parto

MONTAGNANA. Ragazza rumena partorisce un bambino, che il convivente italiano riconosce dandogli quindi la cittadinanza, ma l'Usl 17 chiede conto: mille euro per il parto, perchè la donna non risulta titolare di tessera sanitaria e quindi non è coperta da assistenza nel nostro paese. Il clamoroso caso ha per protagonista una giovane mamma residente a Montagnana, Annamaria Nitroiu. «Il Comune le ha concesso la residenza e la carta d'identità - spiega Alfonso Zerlotin, il convivente e papà del bimbo di pochi mesi - ma il Distretto Sanitario di Montagnana, al cui sportello mi sono recato ben sette volte, non ha voluto rilasciare alla mia donna la tessera sanitaria. Gli operatori mi hanno detto che lei avrebbe dovuto ottenere un lavoro prima di chiedere e ottenere la residenza. Ma come potrebbe lavorare, se ha un piccolo di pochi mesi da accudire? Inoltre - aggiunge l'imprenditore - all'Usl 17 mi hanno già avvisato che dovremo pagare il parto, circa 1.000 euro, più tutte le spese per gli esami ospedalieri e l'assistenza del pediatra. Mi chiedo - conclude Zerlotin - com'è possibile che una rumena che ha un figlio italiano si debba pagare il parto?». All'ufficio anagrafe del Comune ribadiscono: il rilascio della tessera sanitaria è d'obbligo, in quanto la cittadina della «nuova Europa» non solo è residente ma è anche la madre di un piccolo italiano. Hanno inoltrato al Distretto la delibera secondo cui il rilascio della tessera sanitaria è regolare. L'ulteriore riposta è attesa a giorni. Non sono solo opinioni a confronto, c'è soprattutto una equità da ristabilire tra gli extracomunitari e i «nuovi europei». Gli extracomunitari, da questo punto di vista, non hanno problemi. Invece i rumeni e i bulgari, da quando sono entrati in Europa, li hanno. Gli extracomunitari possono fruire della copertura sanitaria col tesserino Stp (straniero temporaneamente presente). I nuovi europei devono lavorare per avere la residenza. E la tessera.
Roberto Morello
23 gennaio 2011
Fonte: Il Mattino di Padova

1 commento:

Anonimo ha detto...

la norma e' questa de il mattino di padova,ma se si dimostra un reddito del convivente non serve un lavoro e puo' avere la residenza e tutti i diritti correlati.oppure deve dimostrare un conto bancario di almeno diecimila euro e contratto di casa. nicola m.

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