Octavian Cosman ha studiato pittura all’Istituto di Belle Arti „Ion Andreescu” di Cluj-Napoca. È membro dell’Unione degli Artisti Plastici di Romania e dell’Arts Center Group di Londra. Pittore, scenografo e autore di mosaici soprattutto a tematica religiosa, Octavian Cosman lavora attualmente in quanto artista professionista a Cluj-Napoca in Transilvania. Le sue opere sono state esposte nell’ambito di mostre personali e di festival internazionali in Romania, Italia, Russia, Ungheria, Scozia, Inghilterra, Germania, Belgio, Spagna, S.U.A.
L’arte del pittore Octavian Cosman ricorre a temi e motivi circoscritti ad una mitologia degli elementi (Doppio Sole, Acquario, Domus, Sementi) e ad alcuni miti culturali e cvilizzatori: Gesù, Icaro, Don Quijote. L’artista è un raffinato colorista, nelle cui armonie cromatiche si ritrova una vibrazione sinestetica rara, luminosa, equilibrata.
"Doppio Sole" è il titolo di un ciclo creativo iniziato nel 1984, due anni prima della catastrofe nucleare di Černobyl'. Come un presentimento del disastro umano ed ecologico a venire, l’artista ha immaginato allora un universo di una bellezza affascinante, eppure dominato da un’anomalia inquietante: la presenza di un Doppio Sole. Divenuto da allora centrale nella sua opera e riproposto lungo gli anni in numerosi cicli come "Apocalisse" oppure "Esodo", il simbolo del doppio sole può essere considerato emblematico per lo stato del mondo contemporaneo – un universo rico di bellezze ma anche fragile, permanentemente minacciato da pericoli noti e soprattutto ignoti. Un universo da cui a volte ci si vorrebbe evadere ... ma dove?...
Sala esposizioni, Accademia di Romania
Con letture di Mira Mocan tratte dalle opere dei poeti romeni Ion Barbu e Lucian Blaga.
Presenta la mostra: prof. Bruno Mazzoni (Univ. Pisa)
La mostra resterà aperta al pubblico fino il 4 marzo.
Sito Octavian Cosman: www.octaviancosman.com
Accademia di Romania
venerdì 18 febbraio 2011
Inaugurazione della mostra "Sotto il segno del Doppio Sole" dell'artista Octavian Cosman, 18 febbraio
Pubblicato da
Catalina Sava
alle
00:28
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