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sabato 12 febbraio 2011

«Il plurilinguismo fa bene ai bambini»

«IL PLURILINGUISMO stimola le capacità mentali dei bambini, esercitando un’influenza benefica per lo sviluppo dell’intelligenza. A Bagnacavallo per sperimentare il plurilinguismo ...
2011-02-10

«IL PLURILINGUISMO stimola le capacità mentali dei bambini, esercitando un’influenza benefica per lo sviluppo dell’intelligenza. A Bagnacavallo per sperimentare il plurilinguismo precoce nelle scuole elementari si è puntato, oltre che sull’inglese, su tre sistemi linguistici presenti nel territorio: il dialetto romagnolo, il rumeno e l’arabo». Così Giulio Galletti, dirigente scolastico reggente dell’ Istituto comprensivo di Bagnacavallo, spiega la scelta di insegnare la lingua e quella rumena, una decisione che ha suscitato critiche da parte di alcuni genitori e, sul fronte politico, della Lega Nord.
COME sottolinea il dirigente scolastico, «è nella capacità di sperimentare, di essere innovativa che si misura la vitalità di una scuola e la sua propensione a incidere positivamente nella crescita personale e culturale degli alunni. Il progetto approvato dal Collegio docenti di Bagnacavallo e illustrato alle famiglie delle classi interessate, tre terze elementari, rappresenta un’importante innovazione: si tratta di ‘costruire un ambiente che valorizzi il plurilinguismo’ sulla base delle indicazioni emerse durante le fasi di una formazione in corso, che si tiene al Centro servizi consulenza di Lugo in accordo con la Provincia e l’Ufficio ambito territoriale di Ravenna ex Provveditorato. Varie scuole statali e paritarie hanno aderito e sono impegnate nella sperimentazione gli Istituti comprensivi di San Pietro in Vincoli, Cotignola, Conselice, Lugo 1, Bagnacavallo, San Rocco Faenza, il II Circolo di Ravenna, la Fondazione Marri-S.Umiltà di Faenza e la Federazione italiana scuole materne».
Il plurilinguismo precoce, «come dice il libro bianco dell’Unione Europea, è un elemento costitutivo dell’identità e della cittadinanza europea, nonchè asse portante dell’integrazione e della convivenza in una realtà sociale multiculturale. In ambito locale si deciso di insegnare l’inglese, lingua veicolare a livello mondiale; il dialetto romagnolo che ‘parla’ delle tradizioni e della memoria locale; il rumeno, lingua di molti compagni di classe e lingua sorella con la stessa matrice latina; l’arabo, anch’essa lingua di compagni di classe, presente in ambito matematico e scientifico. In dialetto vengono affrontate tutte le ricorrenze tipiche locali dal Natale al Carnevale, alle feste di primavera con la costruzione di presepi, maschere tipiche e giochi di una volta, oltre alle fiabe tramandate oralmente. In lingua araba e rumena si tratteranno giochi di strada, filastrocche, modi di dire, canti. In inglese si proverà la drammatizzazione di situazioni tipiche del linguaggio teatrale».
IL PROGETTO, appena partito, «sarà costantemente monitorato per verificarne gli esiti. Intanto i bambini — conclude il dirigente scolastico — ci si sono immersi con tanto interesse e gioioso entusiasmo»..

Fonte: Il Resto del Carlino

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