Pagato con un assegno grazie all'associazione consumatori
Spesso si dice che avere in tasca un assegno circolare equivale all’avere denaro contante. Ma avrebbe qualcosa da ridire in merito Petru Gidei, muratore rumeno di 35 anni che grazie all’Adico ha vinto la sua battaglia contro l’ex datore di lavoro che non gli aveva pagato gli ultimi 3 mesi di stipendio, ma poi al momento di incassare l’assegno di risarcimento ha rischiato di non poterlo fare a causa del no del direttore di un istituto di credito di Mestre.
Al momento dell'incasso gli è stato negato il pagamento a vista e l'isitituto di credito ha invitato il rumeno a incassarlo nella sua banca: peccato che il cittadino straniero, ormai tornato in Romania da mesi, non avesse certo un conto corrente in Italia. Solo l’intervento di un conoscente, cliente di quella banca, gli ha consentito di recuperare la somma.
«Si tratta di una brutta abitudine che hanno molte banche, che appunto si rifiutano di pagare a vista l’assegno circolare che loro stesse hanno emesso – spiegano dall’ufficio legale dell’Adico – ma si tratta di un comportamento contrario alla legge e al quale dunque ci si deve opporre».
Ed ecco la storia del signor Gidei. L’uomo, che aveva lavorato da regolare come muratore per un’azienda di Santa Maria di Sala per circa 8 mesi, non si è visto corrispondere lo stipendio per gli ultimi 3 mesi di prestazione. Così lo scorso agosto si è rivolto all’ufficio legale dell’Adico per far valere i propri diritti. I legali hanno fatto partire subito la lettera di diffida all’ex datore di lavoro del rumeno, a cui è seguito l’accordo con la controparte, sottoscritto anche in sede sindacale. A risarcimento del credito nei confronti del lavoratore è stato emesso un assegno circolare non trasferibile da 3.400 euro L’uomo, che nel frattempo era tornato a vivere nel Paese d’origine, è tornato appositamente a Mestre per ritirare e incassare l’assegno. Ma una volta che si è presentato in una filiale cittadina dell’istituto erogante, ecco la brutta sorpresa: «Noi non possiamo cambiarle l’assegno perché non è nostro cliente, vada nella sua banca» era il senso di quanto si è sentito rispondere. Ma il socio dell’Adico la banca in Italia non ce l’ha, e alla fine è riuscito ad avere i soldi che gli spettavano solo grazie all’intervento di un conoscente cliente della banca che aveva emesso l’assegno.
Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini quindi lancia un monito alle banche e un appello ai cittadini consumatori: «Se una banca si rifiuta di cambiare un assegno circolare non trasferibile, si sappia che è un comportamento illegale contro il quale si può ricorrere – ribadisce Garofolini – Adico si augura che di fronte a un cittadino che conosce i propri diritti e li fa valere, la banca faccia quanto è suo dovere. Ma se così non dovesse essere, lo sportello legale di via Volturno è a disposizione per studiare una soluzione anche a questo tipo di problematiche».
(25 ottobre 2011)
Fonte: La Voce Di Venezia
venerdì 4 novembre 2011
Adico, odissea di un rumeno per recuperare tre mesi di stipendio
Pubblicato da
Anonimo
alle
20:49
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