02/09/2008
Italiani nel mondo
GONNELLA (LA VOCE ALTERNATIVA) SUL VOTO AGLI IMMIGRATI: OCCORRE UNA LEGGE EUROPEA
LONDRA\ aise\ - Direttore del settimanale "La voce alternativa", Carmine Gonnella interviene oggi nel dibattito sul voto agli immigrati riaperto in Italia da alcune dichiarazioni del leader del Pd, Walter Veltroni, che ha annunciato la presentazione di una nuova proposta di legge in merito alla ripresa dei lavori parlamentari. Weltroni ha pure inviato una lettera al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, nella quale gli chiede "di adoperarsi per consentire la più ampia discussione" della proposta di legge a Montecitorio e "di accelerarne quanto più possibile l'iter". "Il diritto di voto – commenta da Londra Gonnella – è civile, umano e sacrosanto. Limitare la voce a tanti milioni di cittadini residenti in paesi diversi da quello d’origine è discriminatorio e razzista. In Gran Bretagna, dove risiedo da una vita, il voto agli immigrati comunitari è già in vigore da alcuni decenni. L’iscrizione all’elenco elettorale avviene ogni anno ed è obbligatoria, pena una multa fino a 1000 sterline. Gli iscritti a questo elenco possono votare alle amministrative e per il Sindaco di Londra". Sostenitore del principio "voto in base alla residenza e non alla cittadinanza", Gonnella richiama l’importanza del riconoscimento di tale diritto anche nell’ambito europeo. "Per un’Europa unita in tutti i sensi si parta dal voto", invita Gonnella secondo cui occorrerebbe "una legge ben precisa in vigore in tutti i paesi membri dell’Ue che preveda il diritto di voto sia agli immigrati comunitari che extracomunitari a tutte le elezioni" con alcune differenze. Gli immigrati comunitari potrebbero votare fin dal primo anno di residenza nel Paese membro dell’Ue, mentre gli extracomunitari dovrebbero aspettare tre anni. Dopo il terzo anno, quindi, sarebbe garantito a tutti anche l’elettorato attivo. "Una disposizione di questo genere – commenta Gonnella – risolverebbe in parte se non del tutto anche il tanto discusso voto all’estero. La politica italiana del "tu dai una cosa a me ed io do una cosa a te" è stata, secondo me, la causa principale della condizione di stagnazione in cui il nostro Bel Paese si trova". Tornando alla proposta di Veltroni, per Gonnella "è senz’altro "strumentale" vista l’imminente discussione in Parlamento sul Federalismo fiscale. Insomma, solo un pretesto per stuzzicare la Lega, barattando il voto agli immigrati con il Federalismo? Sia la Lega che Italia dei Valori hanno già espresso parere negativo. Per la Lega Nord, il voto resta una esclusiva per i solo cittadini italiani. Una posizione che non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento in cui il movimento leghista ha sempre messo in discussione anche il voto per gli italiani all’estero. La presa di posizione di Di Pietro, invece, sta ancora a dimostrare un’opposizione frammentata e poco costruttiva, che potrebbe favorire ancora una volta la politica berlusconiana del "o con noi o contro di noi". Parola di immigrato". (aise)
Fonte: Agenzia Aise
mercoledì 3 settembre 2008
Voto agli immigrati: occorre una legge europea
Pubblicato da Catalina Sava alle 16:06
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1 commento:
in Italia gli immigrati comunitari residenti hanno diritto di voto alle amministrative già dal 1996
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