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lunedì 31 ottobre 2011

Immigrazione – Lavoro – Acli/Enaip: Progetto “Medit” – Amb. Rusu: “Positiva collaborazione fra due paesi”. Bian (Pres. Anofm): “Far incontrare offerta/domanda per rientro lavoratori rumeni”

“La collaborazione fra Italia e Romania è stata sempre positiva e produttiva: con il progetto “Medit” aggiungiamo un nuovo tassello ad una storia decennale e destinata a continuare nei prossimi anni”. Con queste parole dell’Ambasciatore di Romania a Roma, Razvan Rusu, si è aperta stamani presso l’Accademia di Romania la presentazione del progetto “Medit – Modello di cooperazione transnazionale per il rientro dei lavoratori romeni in patria” promosso e gestito dall’Agenzia Nazionale per l’Impiego della Romania insieme all’Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale, in collaborazione con le sedi regionali di Enaip Veneto, Piemonte, Lazio e Puglia.

“I lavoratori rumeni all’estero, secondo la logica del progetto, rappresentano uno dei potenziali bacini da cui attingere per far fronte a queste carenze e squilibri strutturali. Chiaramente l’attrattività del mercato del lavoro rumeno, dei servizi di varia natura e le opportunità di sviluppo e crescita sono in questo momento limitati. È però intenzione del Governo rumeno valutare ed identificare misure e servizi di politiche attive del lavoro e altre strategie di carattere macro e microeconomiche che siano in grado di rendere il ritorno in patria un’opzione interessante per la diaspora rumena presente in Italia e in altre parti d’Europa” ha concluso l’Ambasciatore.

A presentare il progetto è stato il Presidente dellAgenzia nazionale per l’Impiego in Romania, Silviu Bian: “Le finalità del progetto sono quelle di esaminare le caratteristiche e promuovere il ritorno produttivo dei rumeni che lavorano all’estero, in particolare dall’Italia, allo scopo di inserirli nel mercato del lavoro rumeno, valorizzando l’esperienza acquisita nei processi di mobilità e contribuire ad una maggiore qualificazione del mercato del lavoro e promuovere lo sviluppo dell’economia rumena in generale.

“Con quest’ ottica strategica a medio e lungo termine, il progetto mira a costruire un servizio transazionale di incrocio domanda e offerta di lavoro fra i rumeni attualmente in Italia e i posti di lavoro disponibili in Romania. Il progetto sperimenterà quindi un modello di servizio transazionale fra i servizi pubblici per l’impiego rumeni e quelli delle quattro regioni italiane firmatarie di un accordo di cooperazione per poi diventare un modello trasferibile anche ad altri Paesi di mobilità della diaspora rumena.

“Nello sviluppo del modello di servizio transnazionale – ha proseguito Bian - verrà realizzato dall’Agenzia Nazionale per l’impiego di Romania un nuovo portale di informazioni e servizi di mediazione che sarà il perno funzionale di una rete che vede coinvolti gli attori regionali delle 4 Regioni che hanno sottoscritto l’accordo di collaborazione, le istituzioni rumene di riferimento e una rete di attori sociali in ruoli diversi ma con obiettivi comuni”.

“Tale sistema a rete risponde all’esigenza di assicurare un servizio transazionale, basato su una architettura condivisa, che utilizza il portale MEDIT come punto cardine del servizio. Gli obiettivi principali del servizio, che si distingue da altri strumenti europei per la mobilità internazionale per il focus sul target dei lavoratori migranti, possono essere così sintetizzati: massimizzare la diffusione delle informazioni per migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro della diaspora rumena nelle 4 Regioni e in generale in Italia e le vacancy disponibili in Romania come politica attiva del lavoro; creare un sistema pubblico di supporto all’incontro domanda-offerta transnazionale basato sulla condivisione delle offerte di lavoro e dei CV dei lavoratori rumeni attualmente in Italia; sviluppare a livello transnazionale alcuni servizi innovativi e di matching lavorativo nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie; adottare un approccio virtuale (via web) e fisico (assistenza agli operatori della rete) che consenta al sistema di funzionare sia in autonomia dai candidati che attraverso il supporto dei servizi coinvolti per un maggior equilibrio costi-benefici”.

“Il portale MEDIT, insieme agli operatori che ne rappresentano l’estensione umana, si pone quindi come nodo “aggregatore” rispetto ai vari attori coinvolti sui territori italiano e rumeno” ha concluso Bian.
di Maria Ferrante
domenica 30 ottobre 2011

Fonte: Italian Network

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