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martedì 25 ottobre 2011

L’assessore Cascino critica il libro “Mamma, vado a vivere in Italia”: “Umiliata la comunità rumena”

Savona. L’assessore allo sport ed al personale della Regione Liguria, Gabriele Cascino dell’Idv, stigmatizza certi brani del libro “Mamma, vado a vivere in Italia”, presentato la settimana scorsa a Savona, promosso dall’assessore provinciale del Pdl Pietro Santi.

“Nel libro vengono tratteggiate le figure di un medico albanese, di un benzinaio senegalese, di un’infermiera professionale somala e di una sua collega, molto apprezzata professionalmente, marocchina, di un operaio edile peruviano, di un attore argentino e di una cameriera brasiliana, tanto per citare le nazionalità di immigrati più numerose in Italia. Quando invece si tratta di tratteggiare la figura di una rappresentante della maggiore comunità di immigrati nel nostro Paese, più di un milione, cioè di quella romena, ecco che gli autori fanno ricorso ad una giovane prostituta che vende il proprio corpo per strada come se tra i membri della comunità romena non esistessero nel Savonese lavoratori integrati al pari dei membri delle altre nazionalità, ma solamente emarginati e delinquenti” afferma Cascino.

“Le donne di strada interessano molto il mondo dell’immigrazione romena – affermano gli autori -. Le donne di strada, ma perché chiamarle in modo così dispregiativo, interessano pure altre nazionalità, aggiungo io, ma si è voluto solamente, con dubbi risultati, scegliere, tra di esse, una romena. Ci siamo imbattuti per caso in una prostituta romena” aggiungono sempre gli autori. Chissà perché, sempre per caso, nessuno degli interessati si è mai imbattuto, od ha voluto farlo, in un muratore romeno, di quelli che ogni mese muoiono nei cantieri della civilissima Italia, od in una badante proveniente da Bucarest, di quelle che imboccano quotidianamente con umiltà i nostri vecchi perché noi non vogliamo più farlo tanto per capirci…”.

“Oggi tutta la mia comprensione va alla comunità romena ed ai suoi rappresentanti che giustamente si sentono offesi da questo libro di cui al lettore medio rimarrà il ricordo di una prostituta a rappresentarli mentre rimarranno nelle menti lavoratori integrati come campioni di altre nazionalità immigrate quali albanesi, marocchini, senegalesi ed altri. Peccato perché dando al volume un taglio del genere, involontariamente si è arrivati a dividere artificialmente gli immigrati tra di loro tra nazionalità buone e cattive, facendo passare in secondo piano il vero scopo dell’opera cioè quello di convincere gli autoctoni del fatto che accanto a chi viene in Italia a delinquere esiste la stragrande parte degli immigrati che quotidianamente lavora duramente ed in maniera onesta per contribuire al nostro benessere. Sicuramente un’occasione mal sfruttata forse a causa di volervi infilare a tutti i costi una dispensatrice di sesso a pagamento a favore degli italici utilizzatori finali. Mi rattrista molto però assistere alla mercificazione della donna romena descritta al pari di una donna- oggetto che si può comprare come se fosse una bustina di te posta sullo scaffale di un supermercato. Io continuo a ritenere che, come c’è qualche romeno pericoloso che delinque anche in Liguria, la gran parte di questa nazionalità, che tra l’altro è comunitaria, rappresenta la nazionalità straniera più numerosa in Regione e vota alle elezioni amministrative, sia composta da donne e uomini onesti e tranquilli che chiedono rispetto e basta. Mi sento in dovere, e sono sicuro lo farà anche tutta l’Italia dei Valori ligure, di garantirglielo al di la dei facili stereotipi” conclude l’assessore regionale ligure.
Articolo n° 197618 del 13/10/2011

Fonte: IVG

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