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mercoledì 30 luglio 2008

Immigrazione e Manovra: i limiti all’assegno sociale riguardano solo gli stranieri


29 luglio 2008
Immigrazione e Manovra: i limiti all’assegno sociale riguardano solo gli stranieri e non anche gli italiani!
Il Governo tenta di fornire in extremis una interpretazione delle nuove disposizioni sull’assegno sociale per placare le proteste di sindacati e associazioni.
Oscurata dai mille altri problemi che hanno accompagnato l’approvazione della manovra alla Camera, la questione della stretta sull’assegno sociale, che dal gennaio 2009 sarà concesso solo a chi ha lavorato continuativamente nei precedenti dieci anni, è esplosa anche sui grandi media che hanno dato voce alle proteste di associazioni e sindacati.
Già mercoledì scorso alla Camera, il Governo aveva accolto un ordine del giorno impegnandosi a rivedere, dopo l’approvazione definitiva della legge di conversione del d-l. 112 sulla manovra, la norma che prevede per la concessione dell’assegno sociale il doppio requisito del soggiorno regolare decennale e di una attività lavorativa continuativa per lo stesso periodo.
Il dubbio era e resta: la norma si applica a tutti o solo agli immigrati extracomunitari e comunitari?
Nel primo caso, si violerebbero alcune direttive europee che impongono parità di trattamento degli extracomunitari lungosoggiornanti e dei comunitari soggiornanti da almeno cinque anni con i cittadini; nel secondo - come sta accadendo - si penalizzerebbero anche tutti quegli italiani che non hanno avuto possibilità di svolgere un lavoro continuativo, come ad esempio nel caso delle casalinghe.Sul punto, ieri in Commissione Bilancio del Senato il senatore Filippi (LNP) ha precisato che la modifica della disciplina relativa al riconoscimento dell’assegno sociale riguarda i “soggetti ultrasessantacinquenni ricongiunti a soggetti extracomunitari, per i quali vengono previsti requisiti più stringenti volti a garantire un maggiore equilibrio tra misure assistenziali e contributi in termini lavorativi forniti nel nostro Paese dai soggetti stranieri”.
Più preciso il presidente della Commissione Azzolini (PdL) per il quale la misura prevista dal decreto manovra non riguarda gli italiani, ma solo gli immigrati. “Certamente - ha detto Azzolini - lo spirito della legge lo esclude. La norma prevede, per l'ottenimento dell'assegno sociale, oltre al requisito di aver soggiornato legalmente in Italia, quello di aver «lavorato legalmente con un reddito almeno pari all'importo dell'assegno sociale per almeno dieci anni». La norma non riguarda quindi i cittadini italiani, che hanno residenza e domicilio, ma non soggiorno”.(R.M.)
Fonte: ImmigrazioneOggi.

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