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martedì 22 luglio 2008

Storie olimpiche: Comaneci, la bambina d’oro


Milano, 20 luglio - Nadia Comaneci in romeno significa ginnastica, anzi mito. La 14enne romena infatti stupi` il mondo nell’edizione dei Giochi olimpici di Monterai 1976 vincendo tre ori ed ottenendo, per la prima volta nella storia, il punteggio di 10, il massimo possibile, nelle parallele asimmetriche. Ma la sua storia parte da lontano. A soli 13 anni la Comaneci ottiene i suoi primi grandi successi, vincendo quattro titoli ai Campionati europei del 1975, sotto la guida del prestigioso tecnico Bela Karolyi e della moglie Martha, famosi per i loro metodi di allenamento non certo ortodossi. La preparazione della piccola Nadia (nome che le fu assegnato da un personaggio di un film russo, che significava speranza, ndr) era pero` finalizzata ai giochi di Montreal, dove avvenne la sua consacrazione a ginnasta piu` forte di tutti i tempi.Dopo aver raggiunto il primo 10 (lo fece segnare altre sei volte), la votazione fu ritardata di qualche minuto, perche` i computer erano predisposti solamente per i punteggi fino a 9,99. Lei pero` non si scompose e chiuse quell’edizione dei Giochi con un bottino stratosferico: tre medaglie d`oro (concorso generale individuale, trave e parallele asimmetriche), una d`argento (concorso generale a squadre) e una di bronzo (corpo libero). Rientrata in Patria, dove vigeva il regime dittatoriale di Ceausescu, la Comaneci fu insignita di ogni sorta di onorificenza, ma fece l’errore di diventare l’amante del figlio del tiranno romeno. A quel punto alla farfalla le si piegarono le ali. Dopo essere stata per un po’ lontana dalla pedana, rientro` alle gare alle Olimpiadi del 1980, dove centro` altri successi. Le ali si erano infatti raddrizzate, anche se le violenze (psicologiche ma anche fisiche) subite durante gli anni piu` duri del regime non potevano essere dimenticate. E cosi` la farfalla romena, la bambina d’oro del regime filo-comunista, prese il volo verso l’odiata America. Senza pero` mai rinnegare il proprio Paese.
di Claudio Barbieri
Fonte: Datasport

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