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domenica 20 luglio 2008

Impronte digitali per tutti dal 1 gennaio 2010

Impronte digitali per tutti dal 1 gennaio 2010 con l'ok delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Si tratta di una modifica, che ha ottenuto il consenso bipartisan, all'articolo che raddoppia da 5 a 10 anni la validita' della carta d'identita'. I deputati del Pd plaudono e spiegano come questa modifica dissinesca la questione Rom.
Ora le impronte - dice Antonio Misiani - saranno prese a tutti': certo, una bella lezione di solidarietà legalitaria che accomuni tutte e tutti e riconcilii con il Parlamento Europeo, la Chiesa e Lisbona. Maroni non ritirerà l'ordinanza sulle impronte digitali per i Rom , aggiungendo che sono polemiche faziose, fasulle e tarocche e non si stancherà di perseguirle anche in sede giudiziarie. Invece sulla norma che prevede l'inserimento delle impronte digitali sulle carte d'identità Maroni aggiunge: 'Si applica dal 2010 e va benissimo. Tutto cio' che garantisce maggiore sicurezza, va benissimo'.
Sulle impronte da prendere ai rom, il presidente del Consiglio non fa retromarcia, spiega che la norma sulle impronte digitali risponde alla necessità di vedere chi sono i rom che stanno nei campi, e quanto ai bambini c'è la ferma volontà del governo di garantire che possano andare a scuola... In altri termini, la norma risponde alla 'volontà positiva di rendere più integrati questi cittadini europei' garantendo gli stessi diritti degli italiani.E su questo terreno tra Italia e Commissione europea c'è 'perfetta cooperazione'. Lo garantisce il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso, che, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'incontro con il presidente del Consiglio, risponde a una domanda sulle impronte ai nomadi e dice: 'Sono certo che una soluzione verrà trovata, una soluzione di sicurezza e compatibile con i valori dell'Unione europea'.
E Berlusconi ha agio di dire : 'Se c'è un paese aperto siamo noi... con spirito di accoglienza, anche per i nostri valori cristiani e cattolici ...'per decenni sono partiti emigranti in cerca di una vita migliore...'se c'è un paese aperto e che guarda a chi attraversa il mare, a chi paga anche molto per poterlo fare, a chi rischia la morte... Se c'è un paese che guarda con rispetto a chi compie questa scelta difficile e coraggiosa, siamo noi, anche con le nostre istituzioni cattoliche'.
E anche per quanto riguarda l'Europa 'nessuno pensa di dover rivisitare' il Trattato di Lisbona: 'Deve essere approvato così com'è '. E puntualizza: il presidente della commissione Ue Barroso e' venuto in Italia e 'ha avuto dal Parlamento la risposta positiva che si attendeva, che sara' approvato al piu' presto il trattato di Lisbona'. [...]
17/07/2008
(Doriana Goracci)

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