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martedì 8 luglio 2008

Cosa ne dici di Pula e Figa?

Cosa ne dici di Pula e Figa?
de Anca Mureşan , Dana Stoica 7 iulie 2008

Pula è una località italiana, chiamata così dalle pannocchie di granturco. In Rumeno, qualsiasi ragazzino saprebbe dire che cosa significa la parola in causa (che sarebbe lo slang per nominare l’organo sessuale maschile). In Italiano, figa è il nome “popolare” dell’organo genitale femminile. In Romania, Figa, derivato dalla parola latina per “dattero”, è un villaggio vicino Cluj. Che cosa potrebbe succedere se le due località farebbero un gemellaggio?
Siete mai stati a Pula? Una tale domanda intriga i Rumeni che capitano nel sud della Sardegna, isola italiana bagnata dal Mar Tirreno. Stiamo parlando solo di una località sempre cercata dai turisti per le sue spiagge con sabbia fina e mare chiaro.
Inoltre, Pula e collegata alla storia dell’isola sarda: cui ci sono le rovine dell’affascinante Nora, la prima città fenica del posto. In poche parole, 3.000 anni di storia, concentrati in una città con 7.200 abitanti e con ben 26 alberghi.
A spiaggia a Pula
Un autobus sul quale è scritto Pula nel posto della destinazione non ha niente di sorprendente per gli abitanti di Cagliari, la più grande città del sud della Sardegna, ma neanche per i turisti. Almeno se non si tratta di Rumeni che si trovano qui per la prima volta. Il paesino è stato chiamato con una parola sarda – mischio di spagnolo con italiano, la lingua vecchia dell’isola, che ha tantissime varianti – pula, vale a dire le foglie secche del granturco.
Con meno di cinque euro, se non c’è la macchina, si può comparare il biglietto di autobus andata-ritorno. Il viaggio non durra più di un’ora e la strada segue il mare, attraversando spesso piccoli paesi dove ti colpisce un profumo tipicamente mediterraneo: case con finestre grandi, siepe con fiori colorati, strade con lastre di pietra, piccoli negozi con nomi sardi.
Orgoglio locale
Anche a Pula si parla il sardo. Un tipico pomeriggio d’estate, al centro del paesino con clima subtropicale e ben dieci chilometri di spiaggia, sorprende l’ospite con il silenzio quasi assoluto. La gente del posto si rilassa bevendo le birre oppure vano in bicicletta, intercalandosi fra le macchine dei turisti, che qualche volta discordano con il paesaggio.
Tutti sono fieri della loro identità sarda, che cercano anche di venderla.
Il centro è pieno di negozi di regali, dai quali non mancano gli oggetti decorati con la bandiera della Sardegna: quattro mori bendati, rappresentando i conquistatori arabi dall’Africa settentrionale, sconfitti dai sardi.
Comunque, la località sopravive da cinquant’anni dal turismo, oltre la floricoltura e l’agricoltura, i più conosciuti essendo i pomodori da Pula.
Amichevoli e anche sorridenti di fronte alla macchina fotografica, gli anfitrioni cominciano a ridere quando sentono il significato Rumeno di Pula, lingua che si assomiglia un po’al sardo, grazie al fondo latino comune.
Le rovine di Pula
Camminando, a 15-20 minuta distanza ci sono le famose spiagge di Pula. Anche se sono sempre cercate dai turisti, ma anche dai nativi, queste non hanno niente dall’agitazione dei posti commerciali. Manca la musica spesso fastidiosa delle terrazze e il mare, incredibilmente chiaro, quasi che non si sente, mentre la sabbia è fina e pulita.Nello stesso posto ci sono anche le affascinanti rovine della città di Nora, una dei più antichi centri urbani della Sardegna, costruita dai Fenici. Divenuta una prospera città romana, Nora ha resistito fino nel quattrocento, quando i vandali occuparono l’isola. Impressionante è anche la torre che si trova su un’isoletta vicino alla riva, l’ultimo da le cinque costruite qui nel secolo XVI, quando il Regno della Sardegna era sotto dominio spagnolo, per difendersi dalle invasioni degli arabi.
In vacanza a Figa
Il villaggio Viga si trova vicino alla regione Cluj, a qualche chilometro di Beclean, dalla quale dipende dal punto di vista amministrativo. Quando vedono il segno il cartello indicatore, gli Italiani si divertono e si fotografano. La spiegazione è semplice: in Italiano, figa è il nome popolare dell’organo genitale della donna.
Quelli che vogliono arrivare a Figa devono percorrere una via abbastanza lunga e difficile, che finisce ai piedi di una foresta folta. Le case scarse hanno cominciato poco a poco ad essere rinnovate, perché rientrano a casa i giovani che hanno lavorato in Spagna o Italia. “Non avete più dove andare da qui. Siamo l’unico villaggio della foresta”, grida uno degli abitanti. I più anziani di qui non hanno idea di che significa il nome del villaggio in Italiano, mentre i giovani sorridono di nascosto.Dal punto di vista storico, la località è stata attestata intorno al 1500, sotto il nome di “terra seu villa Fighe”, però le tracce delle abitazioni sono presenti dai tempi dei Dacci.
Figa, fica
Secondo lo storico di Cluj Tudor Salagean, il nome del villaggio proviene dal latino “ficus”, passato nell’Italiano “fico” e l’ungherese “fuge”, che fanno riferimento al fico, il più antico albero, nominato nella Biblia.“Fra 800 e 1500 c’è stato un periodo di riscaldamento del clima Rumeno. Qualche data suggerisce che faceva più caldo che ai giorni nostri, dunque c’è la possibilità che là si sia trovato anche il fico, fatto che spiega il nome del posto. Nello stesso tempo, nella zona c’erano anche famiglie ungheresi che avevano il nome Fuge. Anche in Slovachia è stata attestata una località con il nome Figa fin dal 1294”, spiega Tudor Salagean.
Dai tempi dei Dacci
Proprio come il paesino Italiano Pula, Figa ha una storia abbastanza ricca. Ad approssimativamente 300 metri a ovest del sentiero che collega Figa a Belcean, in una depressione, c’è il sito archeologico I Bagni di Fuga. “Dai tempi dei Dacci sembra che si facevano estrazioni di sale. Le tracce sono state trovate nella scanalatura del fiume, sotto la forma delle costruzioni ed allestimenti di legno, presente in un modo non uniforme nella parte superiore del corso dell’acqua. Nel 1977, il geologo di Bistrita, Ioan Chintuan, a scoperta una vasca di legno, che sembra che si utilizzava a questo proposito, datata dall’anno 1000 avanti Cristo”, mostra Caius Diugan, il rappresentante dell’ufficio stampa del Comune di Beclean.
Il sindaco di Beclean, Nicolae Moldovan, vuole valorizzare il posto costruendo nella depressione una stazione peri turisti attirati dalla bellezza della zona. “A marzo sono state fatti i primi scavi per la futura stazione balneare, investimento fatto nella maggior parte con fondi PHARE, l’ultimato essendo programmato per quest’anno. Il potenziale turistico dei Bagni di Figa viene dalle acque curative e dal fango salato, che hanno proprietà speciali per guarire diverse malattie del sistema nervoso periferico, del sistema locomotore e degli organi genitali… femminili”, afferma Nicolae Moldovan.Gite sui cavalli
Il villaggio Figa non è conosciuto solo per le sue acque curative, ma anche per la scuderia con cavalli delle razze Lipitan, FuriosoNorth-Star, Nonius e Ardenez, creata nel 1955. Inoltre, cui si organizza anche una tappa del Campionato Nazionale di Giogo, il quale si è svolto all’inizio di questo mese.Quelli interessati possono partecipare a gite dintorni oppure sulle distanze più lunghe, fino a Colibita, Piatra Fantanele, Poiana Narciselor, il lago Lala, le cime Ineu, Ineut e Rosu. Questi percorsi si possono fare anche durante una settimana intera.“Nel nostro villaggio tutti hanno dei cavalli. Gli uomini cavalcano spesso e alle feste li orniamo, usciamo nel paese e facciamo le competizioni. Vicino a Figa c’è anche una scuderia dove vengono tanti turisti Rumeni e dall’estero. La settimana scorsa sono venuti dei turisti Russi, Francesi e Italiani. Vengono cui e fanno le gite in carrozza oppure imparano a cavalcare”, spiega fiero Dan, un giovane di Figa.Queste sono Figa e Pula, due località che attirano sorrisi per i loro nomi, ma che hanno anche altre cose da essere fiere.
L’ornamento del bue
Gli abitanti di Figa rispettano ancora una serie di tradizioni e cerimonie. Il più conosciuto e l’ornamento dei buoi (foto), festa che fatta nella domenica viene a cinquanta giorni dopo la Pasqua ortodossa (Rusalii). In questo giorno, la gente del villaggio fa delle corone con fiori e grano, che saranno indossate dai giovani durante le cerimonie di matrimonio.“La tradizione dura da almeno 300-400 anni. Un giorno prima delle Rusalii, le ragazze e i ragazzi del villaggio si riuniscono in gruppi e fanno queste corone. La domenica le mettono sulle corne del più bel bue del villaggio. L’animale è portato nel paese dai ragazzi vestiti con i costumi tradizionali e si dice che la ragazza che lo prende si sposserà prima quell’anno”, racconta Aura, una delle ragazze di Figa.
Altre tradizioni ancora praticate sono collegate alle feste cristiane ed ai momenti importanti dell’anno. Per esempio, a capo d’anno si accendono rute di gomma al centro del villaggio, per cacciare via il male dall’anno che finisce e per portare il bene per il prossimo. Nello stesso tempo, i bambini fanno i canti a Natale con la stella, con la capra e con l’aratro.“A Pasqua andiamo tutti in chiesa indossando i costumi popolari. Le ragazze e i ragazzi si riuniscono dopo la messa e cantano dei canti religiosi, ma fanno anche i balli”, spiega Maria Lacatus, una delle abitanti.
Fonte: Clujeanul.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E se io ti dicessi che il significato di Pula in sardo è sostanzialmente lo stesso che in rumeno? I Sardi hanno da tempo dimenticato la loro lingua. Qualcuno mi sa dire, per esempio, cosa significano Arrieras o Agumu, toponimi dello stesso Comune di Pula?

Anonimo ha detto...

Dici male. Il nome Pula deriva dalla parola greca pùle che vuol dire passaggio. In epoca medievale il territorio di Pula veniva chiamato Padulis de Nura perché occupato da vaste zone paludose. Villa di Pula, questo è il nome che prese nel periodo aragonese, fu data in feudo a nobili e funzionari.

Unknown ha detto...

salut - foarte interesant - sunt carlo giovannini italian care a lucrat in romania si a invatata limba romana .. .si vreu neaparat sa pastrez ..

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