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lunedì 20 ottobre 2008

Immigrazione - Nessuna modifica per il decreto legislativo sulla circolazione e soggiorno dei cittadini comunitari all'interno della UE

(2008-10-17)
Rimarrà invariato il decreto sulla circolazione dei cittadini comunitari e non sarà previsto il carcere per il reato di ingresso illegale. Queste le principali novità riferite dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni il 15 ottobre nel corso dell’audizione innanzi al Comitato di vigilanza Schengen. La decisione è arrivata a seguito del parere non favorevole espresso dalla Commissione Europea sulle modifiche alla legislazione sull’immigrazione proposte nel pacchetto sicurezza. Lo sottolinea l'OIM, l'organizzazione mondiale sull'immigrazione. Il pacchetto sicurezza, varato lo scorso maggio dal Consiglio dei Ministri riunitosi a Napoli, comprendeva, fra gli altri provvedimenti, un decreto legislativo di modifica al D.lgs. 30/2007 sulla libera circolazione dei cittadini comunitari all’interno dei paesi UE e un disegno di legge che prevedeva l’introduzione del reato di ingresso illegale in Italia e norme più restrittive sulla concessione della cittadinanza a seguito di matrimonio con cittadino italiano. Dopo un parere negativo da parte della Commissione Europea che era stata chiamata dallo stesso Governo ad esprimersi sulle proposte legislative, il Ministro Maroni ha dichiarato, innanzi al Comitato parlamentare Schengen, che il Governo seguirà quanto suggerito dall’Europa.Il decreto legislativo in merito alla circolazione e al soggiorno dei cittadini comunitari e dei loro familiari all’interno dei paesi UE non verrà modificato. Alla Commissione non sarebbe piaciuta la disposizione che prevede l’espulsione per i comunitari privi di requisiti per restare in Italia (un reddito, una casa). I cittadini UE non possono essere espulsi da un Paese membro: al massimo si può invitarli a lasciare il territorio.Lo schema di decreto legislativo, che sarebbe andato a modificare il testo unico sull’immigrazione, non prevederà più la reclusione da sei mesi a quattro anni per coloro che entrano irregolarmente in Italia ma solo una pena pecuniaria. Le modifiche al decreto saranno presentate, ha dichiarato il Viminale, in Senato e conterranno un riferimento esplicito all’esclusione dei cittadini comunitari dall’applicazione di tale norma.Il Ministro Maroni ha inoltre riferito al Comitato Schengen sul numero degli sbarchi: al 9 ottobre 2008 sono arrivati 27.417 clandestini, oltre 10.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2007 (+63%). Riferendosi poi agli accordi con la Libia, il Ministro ha detto “è come se l'accordo sui pattugliamenti congiunti non ci fosse ed io mi aspettavo un maggiore impegno da parte loro”. Nel 2008, ricorda il Ministro, su 325 navi con immigrati sbarcate in Sicilia, ben 306 sono partite dalla Libia. E sui 27.417 clandestini arrivati, 22.454 sono giunti a Lampedusa. Le espulsioni eseguite nei primi mesi del 2008 sono state 6553, i respingimenti 729 e le riammissioni 6424 con un incremento del numero di irregolari espulsi del 6,15% rispetto al 2007. Presto, per far fronte all’alto numero degli sbarchi, saranno pronti i nuovi dieci CIE – Centri di identificazione e Espulsione -previsti dal decreto legge del 3 ottobre scorso. Con l'ampliamento delle strutture esistenti e la costruzione di nuove, spiega Maroni, si punta ad avere altri 4.640 posti, con una spesa di 233 milioni di euro.In merito alla protezione internazionale, il capo del Viminale ha poi puntato il dito contro i Paesi del Nord Europa che hanno accettato meno domande di asilo dell’Italia e non si assumono le proprie responsabilità, ai sensi della Convezione di Dublino che sancisce che il primo paese membro di ingresso è competente all’esame della domanda di asilo. Ultimo riferimento ai campi nomadi: i censimenti di Roma, Milano e Napoli hanno riscontrato che la presenza di minori è pari al 50% della popolazione totale. Maroni incontrerà preso i tre Prefetti per predisporre interventi per garantire livelli minimi di prestazioni sanitarie, interventi di scolarizzazione e per smantellare i campi abusivi.
Fonte: Italian Network.

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