Entro la fine dell’anno sarà costituito un osservatorio indipendente per monitorare come la stampa italiana affronta il tema dell’immigrazione. Lo ha annunciato lo scorso 5 ottobre il presidente della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), Roberto Natale, in un articolo apparso sul sito Articolo 21.
"E’ stata decisa la costituzione di un osservatorio indipendente, che verrà presentato entro la fine dell’anno, da realizzare insieme a facoltà universitarie e ad altri soggetti pubblici e privati, così da avere periodicamente un rapporto scientificamente solido per capire cosa ci sia da migliorare nella nostra informazione sul tema e mettere a confronto sui risultati i responsabili dei giornali e le organizzazioni della società italiana che sull’immigrazione operano". Con queste parole Roberto Natale, presidente della Fnsi, ha presentato il nuovo organismo che avrà il compito di monitorare il rapporto tra media e immigrazione.
La proposta segue l’adozione del Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti, noto come Carta di Roma, approvato nei mesi scorsi dall’Ordine dei Giornalisti e dal Fnsi. Nato da una proposta del portavoce italiano dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Laura Boldrini, il documento fornisce le linee guida per produrre informazioni equilibrate ed esaustive su richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime della tratta. In particolare invita i giornalisti al "rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati", ad "adottare termini giuridicamente appropriati", ad "evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte" e "comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati".
Come ha spiegato Natale nel suo articolo apparso sul sito Articolo 21, la Carta di Roma si propone di lavorare su due fronti per tradurre nella pratica di ogni giorno i principi generali di cui è portatrice. "Il primo - scrive - è quello della formazione: i temi dell’informazione sui migranti entreranno a far parte dei programmi d’esame dei futuri giornalisti e saranno oggetto di iniziative di aggiornamento professionale. L’altro è il monitoraggio dei nostri giornali" attraverso la costituzione di un osservatorio sul razzismo. Perché, aggiunge Natale, "non vogliamo che il testo rimanga nei cassetti delle nostre redazioni. Documenti professionali nobili ma ininfluenti non servono: servono azioni concrete. E’ il momento in cui le rappresentanze del giornalismo italiano devono far sentire di aver chiara la loro responsabilità sociale. Ed il lavoro del nostro osservatorio potrà forse tornare utile anche a chi, nelle istituzioni, guarda con crescente preoccupazione al rischio razzismo".
Fonte: Programma Integra.
giovedì 23 ottobre 2008
Media: arriva in Italia l'osservatorio sul razzismo
Pubblicato da Catalina Sava alle 17:15
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento