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lunedì 13 ottobre 2008

In ferie con la famiglia, stupra una prostituta

12 ottobre 2008
di Alessandro Franceschini

Era in vacanza nelle Cinque Terre, una sera ha lasciato moglie e figli in albergo ed è andato a Marinella, a prostitute. Si è appartato con una ragazza romena, l’ha violentata e poi è tornato tranquillamente in hotel, dalla consorte e dai figli. F.P., un quarantenne di Lucca, l’ha fatta franca per un mese e mezzo ma ieri la giustizia gli ha presentato il conto: è stato rintracciato dalla squadra mobile spezzina e denunciato per violenza sessuale.

Era il 25 agosto scorso - quindi ben prima del decreto “antilucciole” del sindaco di Sarzana Massimo Caleo - quando l’uomo decise di concedersi una serata trasgressiva. Dopo aver cenato con la famiglia, si è inventato una scusa per poter rimanere da solo. Ha preso l’auto e si è diretto verso i viali del sesso a pagamento di Sarzana e Marinella. Erano le 23 quando, in viale XXV aprile, ha notato una giovane romena di 22 anni. Alta, forme prorompenti, capelli lunghi e biondi la ragazza - che vive in un albergo di Carrara - era esattamente quello che cercava. Così ha contrattato il prezzo della prestazione e l’ha fatta salire sulla sua auto. La giovane ha capito subito che c’era qualcosa che non andava: il quarantenne anziché andare nel luogo appartato che lei gli aveva indicato, ha tirato dritto verso Fiumaretta. Qui ha trovato un posto di suo gusto, ha parcheggiato ed ha iniziato pesanti avanches. La ragazza era terrorizzata: gli ha detto che voleva tornare indietro che non voleva fare più nulla, ma lui ha continuato. Poi lei ha approfittato di un attimo di distrazione ed è scesa dall’auto. Si è messa a correre - erano in uno sterrato, al buio - cercando di arrivare alla strada. «Lui mi ha rincorsa - dirà più tardi alla polizia - lo sentivo respirare forte nell’oscurità. Oramai era dietro di me. Urlavo nella speranza che qualcuno potesse sentirmi dato che la zona non era completamente disabitata. Poi sono caduta, ho tentato di rialzarmi ma mi ha afferrato per i piedi. Ho cercato di divincolarmi e gli ho sferrato un calcio in testa ma lui mi ha dato un pugno in faccia che mi ha quasi tramortita. A quel punto si è messo sopra di me e mi ha violentato. Io ho continuato a gridare. Piangevo e urlavo. Poi ho sentito delle voci. Ho saputo in seguito che quella zona è frequentata da coppiette in cerca di intimità. Qualcuno deve aver sentito le mie grida, è sceso dall’auto e si è avvicinato. Sentendo i passi di quelle persone lui si è alzato, è salito in macchina ed è fuggito».
La ragazza violentata - che poi verrà accompagnata in ospedale per farsi medicare le contusioni, guiribili in una decina di giorni - e i testimoni sono riusciti a notare quel tanto che poi è servito agli uomini della squadra mobile diretta da Girolamo Ascione per rintracciare lo stupratore: colore e tipo dell’auto (una Golf station wagon grigia) e alcuni numeri della targa. Ci è voluto un po’, 45 giorni, ma alla fine si è arrivati a F.P. Quando è stato convocato in questura per sapere dove fosse il 25 aprile lui ha ammesso di essere andato a prostitute a Marinella. A quel punto l’interrogatorio è terminato e i poliziotti gli hanno contestato la violenza sessuale.
Fonte: Il Secolo XIX.it.

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