Trieste: Nuovo consolato romeno. Sarà punto di riferimento per l’intero Nordest

di Gabriela Preda
Vi si potranno appoggiare i centomila residenti
L’ambasciatore: incentivo ai rapporti economici

Trieste diventa il punto di riferimento per gli oltre centomila romeni residenti nel Nordest, e il fulcro dei rapporti economici e bilaterali tra il Triveneto e la nazione balcanica. Dopo un iter di oltre due anni verrà infatti insediato ufficialmente in città un consolato generale, coordinato da un diplomatico di carriera del ministero degli Esteri di Bucarest.
La conferma viene dall’ambasciatore romeno a Roma, Razvan Rusu. La nomina del nuovo emissario della Romania a Trieste, Radu Octavian Dobre, classe 1970, ha ricevuto già il via libera dalle autorità di Bucarest ed è stata presentata alla Farnesina, come da procedura. Dobre, giovane diplomatico che vanta già una carriera internazionale decennale, arriverà a Trieste direttamente dall’ambasciata romena di Atene, dove ha lavorato negli ultimi anni.
Dopo alcuni rapidi sopralluoghi di vari addetti diplomatici, nelle prossime settimane si aspetta la visita conoscitiva in città dell’ambasciatore Rusu e del nuovo console. Per l’ambasciatore, la scelta di Trieste ha un significato particolare e apre nuove opportunità di collaborazione soprattutto sul versante economico.
Concretamente, secondo Razvan Rusu, la nuova sede diplomatica romena - che si inserisce in una rete più ampia di tre consolati generali - fungerà da «punto centrale di riferimento» delle autorità di Bucarest non solo per il Friuli Venezia Giulia, ma anche per il Veneto e il Trentino (dove funzionano già da tempo due consolati onorari a Asolo e Trento). Una scelta strategica, visto che per la Romania si tratta di un ritorno a Trieste dopo un’assenza di quasi un secolo.
Il consolato costituirà il punto di riferimento degli immigrati romeni residenti nel Nordest, ai primi posti nelle statistiche sulle comunità di stranieri. Gli immigrati dovranno quindi rivolgersi a Trieste per istruire qualsiasi pratica.

Ma la sede che verrà aperta in città sarà anche un modo per valorizzare i rapporti culturali tra la Romania e Trieste, che storicamente risalgono a secoli fa e le cui tracce si ritrovano ancora nelle comunità di istromeni: anche se rispetto ad altre realtà - come Pordenone o Udine per esempio - a Trieste, considerata «città di passaggio», si nota una discreta presenza di immigrati romeni (circa mille persone, in molti con doppia cittadinanza moldava e romena).

«Oltre a incentivare i rapporti economici italo-romeni, assieme alla rete dei consolati onorari della zona – ha spiegato l’ambasciatore - l’ufficio consolare sarà autorizzato e abilitato a effettuare tutti i vari servizi consolari, in modo simile ai nostri consolati a Roma, Milano e Torino».

La nomina del nuovo console è avvenuta a pochi giorni dal primo vertice congiunto dei governi italiano e romeno, che la settimana scorsa a Roma ha fatto il punto sui rapporti bilaterali ed economici (12 miliardi di euro il valore degli scambi nel 2007).
Secondo l’opinione di alcuni diplomatici romeni, l’apertura del consolato di Trieste rappresenta quindi un’opportunità di rilievo anche per la stessa città, in vista dei nuovi progetti della Farnesina nei Balcani. Basta ricordare l’International Desk Italy - South Est Europe, che si terrà in regione il prossimo febbraio con il sostegno degli Esteri, allo scopo di individuare «progetti e azioni specifiche per rafforzare la presenza, il ruolo e il contributo dell’Italia alla crescita dei Balcani e del Sud est Europa».
(13 ottobre 2008)
Fonte: L'Espresso.