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giovedì 4 dicembre 2008

Come spiegare la storia del comunismo ai malati di mente

Al via la rassegna TE.ST. con la prima nazionale del lavoro del romeno Matei Visniec
Dal 05/12/2008 al 23/12/2008 - Centro Zo - P.le Asia 6, Ct
Per info: www.teatrostabilecatania.it

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TEATRO STABILE CATANIA - TE.ST. - Rassegna di Teatro Contemporaneo

COME SPIEGARE LA STORIA DEL COMUNISMO AI MALATI DI MENTE di Matei Visniec

Prima rappresentazione italiana.

Catania, Centro Zo, dal 5 al 23 dicembre 2008

Traduzione: Sergio Claudio Perroni

Regia: Gianpiero Borgia

Scene: Giuseppe Andolfo - costumi Giuseppe Avallone - musiche Papaceccio M.C.

Movimenti coreografici: Donatella Capraro - luci Franco Buzzanca

con Angelo Tosto, Gianpiero Borgia, Annalisa Canfora, Christian Di Domenico, Giovanni Guardiano, Daniele Nuccetelli, Alessandra Barbagallo, Giorgia D'Acquisto, Salvo Disca, Liborio Natali, Chiara Seminara

Per inaugurare la prima edizione della rassegna Te.St., incentrata sulla drammaturgia di innovazione, il direttore del Teatro Stabile di Catania Giuseppe Dipasquale ha scelto di produrre la messinscena di Come spiegare la storia del Comunismo ai malati di mente, caustica pièce del romeno Matei Visniec, che sarà rappresentata per la prima volta in Italia.

Il lavoro, nella traduzione di Claudio Sergio Perroni, sarà ospitato da Centro Zo, in linea con lo spirito di Te.St. Con questa rassegna lo Stabile etneo intende aprirsi anche alle altre realtà teatrali del territorio attive nella sperimentazione. Le rapprentazioni si potrarranno dal 5 al 23 dicembre. La regia è firmata dal pugliese Gianpiero Borgia, nome di spicco nell'ambito del teatro di ricerca. L'allestimento si avvale delle scene di Giuseppe Andolfo, i costumi di Giuseppe Avallone, le musiche di Papaceccio M.C., i movimenti coreografici di Donatella Capraro, le luci di Franco Buzzanca. Protagonista Angelo Tosto, circondato da un nutrito cast che, insieme allo stesso Borgia, annovera Annalisa Canfora, Christian Di Domenico, Giovanni Guardiano, Daniele Nuccetelli, Alessandra Barbagallo, Giorgia D'Acquisto, Salvo Disca, Liborio Natali, Chiara Seminara.

Drammaturgo, poeta e giornalista, Visniec è nato nel 1956 in Romania, ora vive a Parigi dove lavora per Radio France Internationale. Nel settembre del 1987, dopo aver scritto oltre venti drammi "regolarmente" banditi dal regime, in occasione di una conferenza ha chiesto asilo politico alla Francia dove risiede da allora. Dopo la caduta del comunismo è divenuto uno degli autori più rappresentati in Romania e nell'ottobre del 1996 il Teatro Nazionale di Timisoara gli ha intitolato un festival. Le sue pièce sono state tradotte e rappresentate in oltre venti paesi del mondo. Numerosi i premi e riconoscimenti a lui conferiti da prestigiose istituzioni, quali l'Unione degli scrittori romeni (1999 e 2002), l'Accademia di Romania (1998), il Festival di Avignone (Award Avignon-off, 1995 e 1996), l'Associazione francese degli autori e compositori (1994), l'Associazione teatrale romena (1991).

Come spiegare la storia del Comunismo ai malati di mente è ambientato a Mosca nel 1953, anno della morte di Stalin. Lo strambo direttore dell'Ospedale per Malattie Mentali è convinto di aver scoperto una nuova e rivoluzionaria: raccontare ai pazienti la Storia del Comunismo. Affida la missione al poeta Yuri Petrovski. Sebbene dubbioso sull'efficacia della Storia del Comunismo intesa come Arte Terapia, Yuri obbedisce al Soviet degli scrittori. L'ospedale è un luogo sinistro e grottesco, abitato da strane figure di medici che idolatrano Stalin. Yuri giorno dopo giorno si lega ai malati e diviene sempre più dissenziente nei confronti dei dirigenti del manicomio che a loro volta diffidano di lui e lo sospettano di essere un sabotatore della rivoluzione.

"L'aspetto più importante dell'opera - sottolinea il regista Gianpiero Borgia - è l'assenza di qualsivoglia tendenza moralistica. L'autore si chiede come possa succedere che la popolazione di una nazione immensa s'innamori di un'idea a tal punto da stravolgere tutti i comportamenti naturalmente e storicamente sedimentatisi nei secoli. Fenomeno che si ripete ciclicamente, ogni volta che nella storia appare un nuovo incantatore, un nuovo 'Pifferaio Magico', si chiami Hitler, Stalin, Bin Laden o Gesù Cristo. L'umanità è pronta a negarsi ed immolarsi per l'idea di mondo del nuovo trascinatore. In uno stile altamente immaginifico e ostentatamente barocco Visniec crea un mondo poetico grottesco, deformato e paradossale, ma proprio per questo iperrealista, perché paradossali e grottesche sono le forme del delirio di cui cade vittima la Comunità degli Uomini quando sposa un'ideologia".

Fonte: Step 1 Magazine.

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