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mercoledì 6 maggio 2009

Giorgio della tonnara: da Bucarest a salpare le reti nel Golfo Paradiso


Che lavorare per mare sia spesso un sacrificio lo sanno anche i muri qui a Camogli: le ore piccole, l’acqua a perdita d’occhio e il pescato sempre più raro fanno del mestiere del pescatore un lavoro davvero particolare. Davanti al borgo, di fronte a punta Chiappa, da secoli ormai ogni anno si ripete un’antica tradizione: da Aprile a Settembre la tonnara è calata in acqua e i pescatori di Camogli organizzati in squadre su due turni, si recano tre volte al dì a salpare le reti e raccogliere i frutti del mare. Negli ultimi tempi è però difficile trovare nuove braccia disposte a tanto sacrificio, tanto che se si va a vedere la composizione dell’attuale equipaggio si nota subito la presenza di pescatori stranieri. Abbiamo quindi fatto una chiacchierata con Giorgio e Gabriele (foto), dalla Romania. Questo è il terzo anno che Giorgio viene a Camogli, per Gabriele invece è la prima stagione e avrà molto da imparare dal suo maestro e traduttore.
Giorgio come sei arrivato a Camogli ed hai iniziato a pescare?
Mia sorella e mio cognato vivono qui da sette anni, io sono arrivato a 19 anni, tre anni fa, dopo aver concluso la scuola in Romania. Mio cognato mi disse che cercavano persone per lavorare in tonnara, aggiungendo che l’unico problema era che ci si doveva alzare alle tre di mattino. Non sapendo di cosa si trattasse gli ho chiesto se fosse peggio di fare il muratore e alla sua risposta ho deciso di provare.
E adesso cosa ne pensi della pesca e del mondo del lavoro marittimo?
E' un lavoro che non puoi fare se non hai passione, a me piace, ti senti libero, ci sono ritmi molto diversi dai mestieri comuni anche se, quando non c’è corrente, si lavora pure sotto le intemperie. Quando ci sono i pesci si fatica, per il resto si aspetta che chi è di guardia (in attesa che entri il pesce) dia il via per salpare la rete. Io sto a prua dove entrano i pesci. Poi in mare ci sono pesci che vedi soltanto in televisione: delfini, squali, pesci spada... anche tartarughe. E poi comunque se non mi piacesse il mare sarei andato a fare il giornalista anche io!
Quando torni in Romania cosa ti piace ricordare dell’Italia?
La verità? Sono contento di non svegliarmi più la notte! Comunque è una bella esperienza, mi ha permesso di iniziare la vita da solo senza aspettare qualcuno che mi aiutasse
Vorresti vivere qua o tornare a casa e in che situazione è il tuo Paese?
Sai come si dice... la cosa più bella del mondo è il posto dove sei nato. In Romania ho tutti gli amici, la famiglia e ovviamente mi trovo meglio dove sono nato, la è il mio paese. Ma in Romania la vita è cara, pagate tutte le spese a fine mese non hai messo da parte niente, gli stipendi si sono alzati un po’ solo adesso. Io guadagno 1000/1200 euro al mese perché ho l’auto e la licenza del taxi; in Italia guadagno meglio, sempre lavorando tutti i giorni in mare. Un sacrificio ma almeno metto qualcosa da parte
E col genoves, come sei messo?
Ho dovuto per forza imparare qualche parola, qui tutti parlano in genovese. Comunque la parola più usata è “Issa!”
Fabrizio Dentini

Fonte: Corriere della Fontanabuona e del Levante

Ringraziamo per la segnalazione la Redazione del Corriere della Fontanabuona e del Levante.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Esti vedeta ma:)...esti dat exemplu.


Steli

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