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lunedì 7 luglio 2008

Festa di compleanno negata, s'impicca a diciotto anni


5/7/2008 (9:45) - LA STORIA
Voleva tornare in Romania per festeggiare con gli amici

TORINO
Un sogno negato ha portato un giovane diciassettenne romeno a impiccarsi nella sua abitazione in comune del canavese: voleva festeggiare i suoi 18 anni in Romania, ma la madre non era d’accordo. Sarebbe diventato maggiorenne martedì prossimo. Il ragazzo, originario di un piccolo paese ai piedi dei Carpazi, abitava dallo scorso settembre con la mamma e il suo convivente italiano, ex sindaco del paese. Dopo la morte della nonna materna, il giovane aveva raggiunto la madre in Italia, ma in realtà - secondo le testimonianze della gente del posto - non era ancora riuscito ad inserirsi. Voleva tornare in Romania per ritrovare il sorriso. Lì aveva lasciato gli amici che ogni tanto sentiva al telefono, gli mancavano. Così ha cominciato ad insistere con la madre: «fammi partire, voglio andare» le avrebbe più volte detto secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Ivrea. La donna, che svolge lavori saltuari, ha detto di no. Vari i motivi del rifiuto: problemi economici, voglia di non separarsi da quel ragazzo così fragile, così introverso che non era riuscito a familiarizzare con i suoi coetanei canavesani. A fare la triste scoperta, una volta rientrata in casa, è stata proprio la mamma che ora non riesce a darsi pace. «Mi preoccupavo per lui, lo facevo solo per il suo bene» ha continuato a ripete a chi gli stava accanto. «Non posso credere che sia successo - ha detto - io vivevo per lui». Sconvolto anche il compagno ex primo cittadino di un comune della Valle. Ultimamente il giovane lavorava come muratore alle dipendenze di un piccolo impresario della zona. Frequentava poco la vita di paese a tal punto che anche i suoi coetanei oggi non sapevano dare un volto al protagonista di questa vicenda drammatica. [...]
Fonte: La Stampa

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