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lunedì 25 gennaio 2010

Al termine della "Settimana ecumenica" già si possono tracciare i primi bilanci


Sanremo - E’ stata un’occasione anche per meditare sul futuro delle singole comunità in una città, quella di Sanremo, che, per il suo cosmopolitismo è abituata a convivere con persone di fede cristiana ma di confessione diversa da quella cattolica

Giunti quasi al termine della Settimana ecumenica, l’annuale appuntamento che riunisce i fedeli delle diverse Confessioni cristiane esistenti in città ed in Diocesi, è giunto il momento di tirare le somme. Guidati dal Vicario diocesano per l’ecumenismo Mons. Alvise Lanteri, parroco della Concattedrale di San Siro che in questa settimana è stato il fulcro dell’attività a favore dell’Unità dei Cristiani, ed alla presenza del Vescovo Mons. Alberto Maria Careggio che ha presieduto la celebrazione di lunedì sera, fedeli in Cristo appartenenti alle diverse confessioni si sono trovati nuovamente fianco a fianco gli uni con gli altri.

Erano presenti ed hanno concelebrato con Mons. Careggio, Padre Denis Baykov, rettore della Chiesa russo- ortodossa dedicata a Cristo Salvatore , Santa Caterina Martire e San Serafino, la Pastora evangelica di Genova e Sanremo Maike Bendig, il Pastore Donato Mozzarella della Chiesa Valdese, la signora Elisabeth Cordone della Chiesa Anglicana e, ultimo arrivato, Padre Claudiu Attila Mihai della giovane chiesa romeno-ortodossa cui è stato concesso, a fini liturgici, dalla Diocesi di Ventimiglia- Sanremo l’uso della chiesa cattolica dell’ex Carmelo. E’ stata un’occasione anche per meditare sul futuro di queste singole comunità in una città, quella di Sanremo, che, dalla fine dell’800, per il suo cosmopolitismo è abituata a convivere con persone di fede cristiana ma di confessione diversa da quella cattolica.

In genere, forse ad eccezione della comunità anglicana ormai ridotta ad un numero esiguo di seguaci che addirittura non ha più un luogo di culto, si tratta di comunità che godono di buona salute anche perché, nel decennio scorso, grazie all’immigrazione comunitaria ed extra-comunitaria sono cresciute notevolmente nel numero dei fedeli praticanti. Unico aspetto di novità, non c’era mai stata a Sanremo, come rilevato la Chiesa romeno-ortodossa che ha trovato ospitalità a due passi dalla Curia vescovile nella chiesetta oggi dedicata ai Santissimi Cirillo e Metodio.

E’ una comunità numerosa ed il numero dei suoi appartenenti, residenti a Sanremo e dintorni, ammonta circa ad ottocento persone. Guidata dal giovane padre Claudiu Mihai svolge una meritevole opera di presenza sociale nel mondo della diaspora romena del ponente ligure, composta molte volte da persone disorientate che cercano con ansia di recuperare la propria identità.

Lo stesso discorso si potrebbe ripetere, senza sottovalutare poi che un gruppetto di romeni immigrati dalla Transilvania frequenta invece la chiesa luterana, per la chiesa russo- ortodossa ormai non più frequentata solamente dagli ultimi discendenti di quella nobiltà russa che a fine ottocento veniva a svernare in città ma anche e soprattutto da un esercito di badanti ed altri lavoratori provenienti da Ucraina, Moldovia, Serbia e Bulgaria.

Da qualche tempo il Pope di Sanremo celebra, al fine di agevolare la partecipazione alle funzioni domenicali del maggior numero di ortodossi slavi possibile, sia in russo che in italiano.

La presenza poi della chiesa valdese a Sanremo continua a costituire un valido punto di riferimento per quella comunità tradizionalmente presente in città. Sono dunque poco più di 1500, più della metà romeni, i Cristiani “ matuziani” non cattolici che desiderano camminare al nostro fianco tanto che ultimamente le chiese ortodosse russe e romene hanno deciso di sostenere il ricorso del governo italiano contro la sentenza anti- crocifissi della Corte di Strasburgo.
Sergio Bagnoli

Fonte: Riviera24

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