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giovedì 21 gennaio 2010

Immigrazione - Formazione - Progetto -Pilota a vicenza : Laboratori di italiano per l'integrazione degli studenti stranieri - iniziativa regione Veneto

Tre giorni a settimana a scuola di lingua con insegnanti specializzati nell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, tre a far lezione con i compagni di istituto o di liceo. E’ il grande progetto finanziato con 195 mila euro dalla Regione del Veneto che prenderà il via nei prossimi giorni, in via sperimentale nella provincia di Vicenza. Il progetto di “classi di accesso” è stato presentato stamani dall’assessore regionale alle Politiche per l’Istruzione Elena Donazzan con la collega della Provincia di Vicenza Morena Martini e segue la proposta delle “quote”, anche quella partita dal Veneto e già recepita a livello nazionale.

“La peculiarità - ha spiegato l’assessore Donazzan - del Veneto, che nella scuola ha una presenza di studenti stranieri in percentuale quasi doppia rispetto alla media nazionale, ci permette ancora una volta di essere laboratorio per l’Italia. Puntiamo a risolvere il problema dell’integrazione degli studenti che non parlano l’italiano con strumenti innovativi che speriamo facciano scuola. D’altronde la Giunta regionale ha fatto negli ultimi anni dell’Istruzione uno dei temi cardine della propria politica”.

Il progetto si rivolge prima di tutto agli studenti stranieri che, secondo quanto previsto dalla legge, quando giungono in Italia (quasi sempre per ricongiungimento con i genitori) vengono inseriti nel gruppo classe adatto alla loro età anche a metà dell’anno scolastico e indipendentemente dalla conoscenza dell’italiano. Potrà inoltre essere aperto anche a quanti, pur frequentando da tempo la scuola italiana, hanno una conoscenza insufficiente dell’italiano sia come lingua di comunicazione sia come lingua di studio. L’insegnamento - impartito da insegnanti specialisti del dipartimento di Scienze del Linguaggio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia - si baserà su una didattica esperienziale e ludica che favorisca l’apprendimento cooperativo. Inoltre sarà predisposta per i docenti e per i facilitatori linguistico-culturali un’attività di consulenza.

In ciascuno dei cinque istituti dislocati in ambiti territoriali diversi (“Da Schio” di Vicenza, “Remondini” di Bassano del Grappa, “Montecchio Maggiore” di Montecchio, “Garbin” di Schio, “Lonigo” di Lonigo) verranno organizzati due laboratori linguistici che potranno essere frequentati anche dagli allievi di scuole non direttamente coinvolte nel progetto. Ogni gruppo laboratorio avrà tra i 6 i 16 studenti stranieri. Il progetto coinvolgerà quindi un massimo di 160 studenti.
I laboratori saranno attivi da febbraio fino a giugno e i ragazzi stranieri potranno frequentarli, in modalità flessibile a seconda delle necessità, per un massimo di tre giorni alla settimana. Dopo la pausa estiva, verrà proposto un ulteriore laboratorio nel quale gli studenti saranno accolti durante l’ultima settimana di agosto e le prime due di settembre 2010 per un sostegno nell’avvio del prossimo anno scolastico.

Il progetto servirà per l’elaborazione di un modello didattico che, se darà risultati positivi, potrà rappresentare una “buona pratica” da replicare in altre realtà scolastiche del Veneto.

Secondo l’ultima rilevazione dell’aprile del 2009 nel Veneto gli alunni stranieri sono l‘11,7% del totale degli alunni, una percentuale quasi doppia a quella della media nazionale. Le percentuali maggiori sono, nell’ordine, nelle province di Treviso, Vicenza e Verona. In più di cento istituti scolastici gli stranieri superano il 20% di presenze di alunni stranieri, mentre una ventina si colloca tra il 30 e il 40 per cento. Nel Veneto sono presenti alunni di oltre 150 diverse cittadinanze. Le prime cinque per percentuale sono la rumena (15,3 per cento) la marocchina (14,7 per cento), l’albanese (11,3 per cento), la serba (7,7 per cento) e la cinese (6,6 per cento).

La normativa vigente prevede che l’alunno venga inserito nella classe corrispondente all’età anangrafica, in relazione al titolo di studio posseduto e al corso di studi seguito. Agli studenti stranieri che giungono in Italia, nella maggior parte dei casi per ricongiungersi ai genitori, è consentito di cominciare a frequentare la scuola in qualsiasi periodo dell’anno scolastico.(19/01/2010-ITL/ITNET)

Fonte: Italian Network

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