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giovedì 6 novembre 2008

Rumeno arrestato, non era un estorsore ma chiedeva lo stipendio

Varese - La storia di V.C. è stata presentata oggi dall'Anolf e dalla Cisl. L'uomo, arrestato il 25 ottobre, chiedeva solo i soldi che gli spettavano

Prima viene arrestato in pieno giorno, all'interno di un bar pieno di gente, come un qualsiasi delinquente e poi lo rilasciano dopo 4 giorni di carcere perchè non ci sono prove di reato. L'amara vicenda è accaduta a Mesenzana, all'interno di un bar lungo la strada statale 394, tra V.C., rumeno 37enne e il suo ex-datore di lavoro, un luinese di 60 anni. Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri di Luino il rumeno si era licenziato dalla ditta del luinese dopo tra mesi di lavoro perchè quest'ultimo desiderava regolarizzarlo. dopo circa un mese, però, il rumeno è tornato a farsi vivo con alcune telefonate nelle quali chiedeva all'imprenditore di farsi consegnare circa 3000 euro.

L'appuntamento per la consegna dei soldi, che secondo i carabinieri era un'estorsione, era per il 25 ottobre nel bar di Mesenzana. Il datore di lavoro, però, si era riolto ai carabinieri i quali si erano appostati nei dintorni del bar in attesa dell'arrivo del rumeno. Non appena l'imprenditore, però, ha consegnato la busta con i soldi da ogni angolo sono spuntati gli uomini dell'Arma in divisa e in borghese per arrestarlo. Il rumeno è stato così tradotto all'interno del carcere di Varese senza avere la possibilità di esprimere la propria versione dei fatti in quanto non gli era stato assegnato un mediatore culturale in grado di tradurre. Una volta che il suo caso è giunto davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Battarino questo non ha confermato la custodia cautelare in quanto non sussisterebbero elementi che provano l'estorsione.

Il caso del rumeno è stato presentato oggi, martedì 4 novembre, da Marinela Cozma dell'Anolf e Sergio Moia dela Cisl. «Il ragazzo, appena liberato, si è immediatamente presentato da noi - ha detto Marinela Cozma, rappresentante aanche della Filca - abbiamo ascoltato la sua storia e abbiamo deciso di fare una conferenza stampa per dare il giusto spazio a questa notizia che, altrimenti, nessuno avrebbe riportato. Continuando a gettare in pasto ai lettori notizie negative sugli stranieri non si fa altro che aumentare il pregiudizio». Dello stesso parere Sergio Moia della Cisl il quale ha sottolineato lo stesso aspetto: «Nel paese si sta creando un brutto clima - ha detto Moia - se non avessimo fatto questa conferenza stampa avremmo contribuito».

Ma cosa dice l'ordinanza del Gip? In sostanza sostiene che il rumeno non voleva estorcere alcunchè ma ottenere il corrispettivo di alcuni lavori eseguiti dal rumeno e durati 3 mesi e due settimane. Secondo la ricostruzione del Gip il datore di lavoro aveva corrisposto al rumeno solo una parte dei soldi e sulla rimanente cifra i due avevano già litigato in passato.Anche le telefonate intercorse tra l'italiano e il rumeno non hanno fatto emergere nulla che caratterizzi un'estorsione ma un semplice accordo su luogo, ora e somma da consegnare, come detto, a pagamento di un lavoro svolto dal rumeno a favore dell'italiano.

Martedi 4 Novembre 2008
Orlando Mastrillo

Fonte: Varese News.

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